Storia del Comune

Monumento ai Caduti di Sirta, cronaca di una inaugurazione.

Un bel pomeriggio assolato1 quello immortalato nella foto che ritrae la piazza di Sirta gremita di gente per l'inaugurazione del monumento ai caduti, il 18 maggio 1924.

Una cerimonia che ebbe inizio fin dal mattino, con la celebrazione a suffragio dei caduti e la visita al cimitero, per poi proseguire nel pomeriggio quando fu scoperta per la prima volta la stele a ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale; il tutto fu accompagnato dai discorsi delle autorità presenti e dalle note di ben due corpi bandistici.
L’evento ricade tra le diverse inaugurazioni di monumenti ai caduti che, a quel tempo, videro protagonisti quasi la totalità dei comuni, coinvolti in quella operazione di rielaborazione del lutto che cercava di fare sintesi tra due sensibilità diverse nei confronti della guerra: da un lato la maggioranza della popolazione che dal conflitto, vissuto con una certa estraneità se non con aperta ostilità, aveva tratto solo lutti; dall’altro i non pochi fedeli all’ideologia nazional-patriottica, per i quali la fedeltà alla Nazione era un valore per certi versi assoluto e che si trovarono a dover affrontare il lutto con il rischio di veder vacillare la fedeltà all’ideale nazionale. In questo clima si inserì il nuovo corso del regime fascista che, facendo propri alcuni ideali scaturiti anche dal primo conflitto, fece un uso politico sempre più marcato e retorico dei monumenti ai caduti e delle celebrazioni ad essi connesse.
Proprio in questo contesto si inserisce la cerimonia del 1924 a Sirta che pur mantiene, grazie alla mescolanza delle sensibilità presenti, caratteri di memoria e commemorazione del lutto affiancati al carattere solenne, ma al tempo stesso festoso, dello scoprimento del monumento accolto al suono di inni patriottici. Anche i discorsi degli oratori riflettono queste due sensibilità che si mescolano nella stessa giornata creando un evento che fu forse unico nel panorama locale.
La fattura del monumento rientra invece a pieno titolo nel nuovo simbolismo tracciato dal regime: non un luogo sacro su cui piangere i caduti ma un corrispettivo visivo ed allegorico del guerriero vincente; non più un monumento funebre ma più vicino alle declinazioni di una monumentalistica celebrativa di tipo nazionalista. In questo modo, non sono i veri caduti, bensì il loro gesto di sacrificio per la Patria al centro dell’attenzione dei commemoranti.
L’inaugurazione del monumento ai caduti di Sirta fu quindi un evento che, tra memoria e retorica, ha rappresentato un unicum per la piccola comunità di Forcola. Quel giorno, infatti, per le personalità presenti e per gli accadimenti, può essere iscritto tra le date storicamente rilevanti del Comune che ha consegnato alla storia un luogo su cui ancora oggi la nostra comunità vuole tornare a raccogliersi.

Lasciando alla stampa locale dell’epoca la narrazione dei fatti, l’opera dello scrivente sarà piuttosto quella di arricchire la cronaca con delle note esplicative, che tendano a contestualizzare e fornire spunti di riflessione e approfondimento in merito al modo in cui anche la popolazione dei piccoli centri si trovò coinvolta nelle dinamiche di un periodo storico alquanto turbolento. La stessa scelta delle citazioni mira a voler restituire al lettore una quanto più equilibrata cronaca dei fatti.

Nella nostra valle ridente ci si ritrova frequente, in queste fulgide Domeniche primaverili, a celebrare i fasti gloriosi della Patria. Pare sia una nobile gara tra i nostri paesi a disputarsi il pregio di ospitare sì belle cerimonie. Fanno tanto bene simili giornate! E Forcola non fu certo da meno2.

Sin dal mattino Sirta, capoluogo del Comune, era imbandierato ed adorno di festoni: la popolazione era tutta sulle strade in attesa della solenne cerimonia. Alle ore 8 si apre la lotteria e poscia il popolo si aduna in Chiesa per la benedizione del vessillo della Sezione Combattenti e pel suffragio alle anime dei morti gloriosi, si formò quindi un corteo che si portò al cimitero dove3...
l’on. Deputato Giovanni Merizzi4 fra la commozione di tutto il popolo, parlò eloquentemente soffermandosi specialmente sul sentimento religioso e patriottico che animava i nostri Combattenti Caduti in guerra, invocando che si ponga fine a ogni odio di parte per il bene della nostra amata Italia resa grande dal sacrificio dei nostri Morti5.

Alle 14.30 giungono le Autorità e le Associazioni patriottiche ricevute dal Sindaco e da altri membri del Comitato. Abbiamo notato il sig. dott. Umberto Varcaponti in rappresentanza dell’Ill.mo sig. Prefetto, il Sindaco di Sondrio comm. Bosatta, il Presidente del Tribunale di Sondrio avv. cav. uff. Fiaccarini, il Questore, il Capitano dei R. Carabinieri, Comandante la Compagnia, il Ten. Cataldo sig. Vincenzo in rappresentanza del Comandante del Distretto cav. Parravicini, il Tenente Scafè sig. Vincenzo in rappresentanza del Comandante del Circolo di Sondrio delle R. Guardie di Finanza, il Pretore di Morbegno avv. Angiolillo, il Medico Provinciale, dott. Pellegrino: fra le Associazioni abbiamo notate: La Sezione delle Madri e Vedove dei caduti di Sondrio e di Morbegno, la Sezione Mutilati di Sondrio, quelle dei Combattenti di Sondrio, di Morbegno, di Buglio, di Talamona, di Cosio e di Ponte, l’Associazione Militari in Congedo della Provincia e l’Associazione Reduci d’Africa.

All'imbocco del paese si forma un denso corteo che preceduto dalla banda “Aurora” di Morbegno si porta ordinato sul piazzale ove sorge il monumento da inaugurare6.

Alle 15 precise7...
cade la tela e si scopre al più bel sole di Maggio un bel monumento costituito da un plinto e da un soldato in bronzo sventolante la bandiera della vittoria. È opera geniale dello scultore cav. Egidio Gunella8.

Dopo la benedizione impartita dal Parroco9 e dopo l'Inno del Piave cantato mirabilmente in coro dalle alunne delle Scuole di Forcola, il valoroso combattente Libera Giuseppe, fregiato di due medaglie d'argento, dopo aver ringraziato le Associazioni, le Autorità e tutti gli intervenuti consegna con nobili patriottiche parole il Monumento al Municipio. Il Segretario signor Giovanni Rabbiosi, delegato dal Sindaco, pronuncia un bellissimo discorso e dice che il Municipio è fiero di ricevere il sacro ricordo che sarà custodito con cura religiosa. Segue l'on. prof. Morelli10 il cui discorso, pieno dei più eletti e delicati sentimenti, tutti commosse; è calorosamente applaudito.

Essendo nel frattempo giunto Don Civati11, sale sul palco e pronuncia con la sua consueta calda e patriottica eloquenza alate parole di reverente omaggio ai gloriosi caduti. Lo segue pure molto applaudito il Ten. sig. Cataldo che poi distribuisce le medaglie ai decorati; poi la maestra signora Vairetti Eufemia, che fu insegnante dei valorosi soldati ed alla cui memoria manda un affettuoso saluto, ed infine il dott. Varcaponti, pel sig. Prefetto, porta l'adesione del Governo Nazionale.

La patriottica manifestazione ebbe così termine e la piazza della Chiesa lentamente si sfolla mentre la filarmonica “Aurora” di Morbegno il Corpo musicale di Ardenno, intonano le loro marcie [sic!]12.

Ricorderemo la cerimonia di Forcola tra le migliori13.

FM


Note:
1 Da notare nella foto alcuni partecipanti persino muniti di ombrello per ripararsi dal sole, in barba agli stereotipi sul paese “senza sole”. 

2 Solenne inaugurazione del Monumento ai Caduti di Forcola, Il popolo Valtellinese, 24 maggio 1924, pag. 2.

3 Scoprimento del Monumento ai Caduti di Forcola, La Valtellina, 21 maggio 1924, pag.1.

4 Giovanni Merizzi è stato un politico e giurista italiano, nato a Sondrio il 1 ottobre 1864 e deceduto nella stessa città il 12 ottobre 1941. Laureatosi in Giurisprudenza, Merizzi iniziò la sua carriera professionale come avvocato, guadagnandosi rapidamente una reputazione di grande rispetto per la sua competenza e integrità. Nel 1924, ricopriva il ruolo di Senatore del Regno d'Italia tra le fila del Partito popolare. Era stato nominato Senatore il 3 ottobre 1919, dopo una lunga carriera come deputato. Merizzi mantenne sempre un forte legame con la sua terra natale, dove continuò a vivere e a lavorare per tutta la sua vita. La presenza dell’On. Merizzi all’inaugurazione sembra sia stata favorita da Don Cirillo Spinetti, parroco di Sirta, di cui il sacerdote era amico e sostenitore. 

5 Inaugurazione ricordo ai Caduti, Corriere della Valtellina, 22 maggio 1924, pag. 2.

6 Scoprimento del Monumento ai Caduti di Forcola, op. cit. 

7 Inaugurazione ricordo ai Caduti, op. cit. 

8 Gunella Alfredo Egidio (Viggiù 1864 - Sondrio 1934). Figlio del pittore Giuseppe e di Giovanna della nota famiglia di scultori Buzzi-Leone. Conclusi i corsi di scultura a Milano all’Accademia di Brera, visse per qualche tempo a Roma, a Vienna e a Berlino dove realizzò alcune opere funerarie. Fissata la propria dimora in Valtellina realizzerà nel suo laboratorio di Sondrio un grande numero di monumenti funebri, di lapidi e di monumenti ai caduti in tutta la provincia.

9 E’ presente il parroco Don Cirillo Spinetti, la cui tenacia e resistenza lo renderanno figura invisa al regime tanto da fargli meritare il confino politico.

10 Eugenio Morelli nacque l'8 marzo 1881 a Teglio, e morì a Roma il 20 settembre 1960. Laureato in Medicina e Chirurgia all'Università degli Studi di Pavia, divenne un illustre tisiologo e docente universitario, specializzandosi nello studio e nella cura della tubercolosi; a lui è intitolato il presidio sanitario di Sondalo. Militò dapprima nelle file del Partito liberale, accettò poi la candidatura con il PNF, divenendo deputato del Regno d’Italia dal 1924 al 1943. 

11 Ettore Civati (Como 1889 - ?). Ordinato sacerdote nel 1911, fu vicario di Ponte in Valtellina nel 1923 anno in cui diventò collaboratore assiduo del giornale fascista “Il popolo Valtellinese”. Pluridecorato della prima guerra mondiale, fu centurione della Milizia, volontario in Albania, fuori dall’ortodossia al punto di venire sospeso a divinis nel 1942, per diventare funzionario nella RSI.

12 Inaugurazione ricordo ai Caduti, op. cit.

13 Solenne inaugurazione del Monumento ai Caduti di Forcola, op. cit.

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