Percorsi

Crap del mezzodì

Bassa valt

INTRODUZIONE

Breve gita di mezza giornata che conduce su di un "crap" (in dialetto valtellinese, si tratta di una sommità rocciosa arrotondata e piuttosto isolata dalle pareti circostanti) posto in posizione unica a balcone su tutta la bassa Valtellina fino al Lago di Como. L'ambiente culminante è molto caratteristico e particolare: circondato da una corona di placche rocciose impraticabili, un luminoso boschetto di betulle ospita un paio di inaspettati laghetti/torbiera; fra i rami alti dei pochi pini si annidano ciuffi di vischio; e le numerose tracce lasciano intendere una assidua frequentazione del luogo da parte dei cervi. La prima parte della salita - fino a Dosso di Sotto - è il residuo dell'antica strada comunale da Talamona a Tartano, rimasta in uso fino ai primi anni 1950, quando venne costruita la carrozzabile che risale il fianco della nostra meta.

Difficoltà:
Periodo Consigliato: Sempre in assenza di neve
Tempo Complessivo: 3h30'
Tempo di Salita:  2h00'
Tempo di Discesa: 1h30'
Esposizione:  Nord-Ovest
Quota di partenza:  350 m
Quota di Arrivo:  1031 m
Dislivello:  681 m
Accesso:  Da Milano a Morbegno lungo le statali 36 e 38; proseguire in direzione di Sondrio fin poco oltre il viadotto sul Tartano. Al primo bivio voltare a destra in direzione Val Tartano; percorse poche centinaia di metri sulla provinciale N° 11, al primo tornante, la si abbandona e si imbocca una stradina asfaltata che conduce ad una centrale idroelettrica: è poi possibile proseguire su di una pista sterrata che confluisce in una seconda diretta a monte. Parcheggiare a bordo strada senza problemi, in corrispondenza di uno slargo. 
 
DESCRIZIONE
Dal parcheggio sulla pista (350 m circa) si sale verso monte finchè, sulla sinistra, avvicinandoci alle prime rocce, non si trova un buonSentiero sentiero; la salita è subito ripida a tornanti nella boscaglia: è una traccia recentemente scavata per scavalcare a monte la nicchia di distacco di una piccola frana. Oltrepassatala, con un traverso a sinistra si va a raggiungere il bellissimo acciottolato dell'antica strada comunale: il tracciato - con pendenza regolare e larghi tornanti - sale nel folto castagneto (si affianca un gruppo di ruderi di tre baite con cappella votiva) fino a raggiungere la condotta d'acqua della centrale idroelettrica. Proseguendo su traccia più deteriorata, si sbuca fra i ripidi prati della contrada Dosso di Sotto 952 m, andando poi a collegarsi alla provinciale: la si segue verso valle per alcune centinaia di metri. Sulla destra, in corrispondenza della palina di una fermata delle autolinee, parte un sentierino ripido, esposto e talora roccioso che si dirige poi - con un traverso piano - ad una sorta di bocchetta che mette in comunicazione con la val Fabiolo e il vicino villaggio di Sostila.
Lungo questo tratto si ignorano due bivii verso destra: il primo servirà per il ritorno e il secondo conduce al Culmine di Campo. Alla bocchetta si abbandona il sentiero e, volgendo a sinistra, si affrontano delle semplici roccette che conducono all'area sommitale: una vaga traccia fra le eriche nel bosco di betulle serpeggia fra dossi e vallette; il vero punto
culminante del Crap del Mezzodì 1031 m non è facilmente riconoscibile, ma l'importanza è relativa: la bellezza dei panorami e la tranquillità della sosta sono sufficienti. Tornando, si raggiunge il bivio evidenziato lungo la salita: si prosegue a sinistra attraverso una umida valletta verso un saliscendi boscoso fino ai terrazzamenti di Dosso di Sopra 972 m. Da qui, lungo una strada asfaltata si scende sulla provinciale che, in poche decine di metri si porta a Dosso di Sotto. Qui si riprende la mulattiera di salita.
 
Marco Bonati - inalto.org
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